Il Rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara, Luciano Caro, in visita all'Einaudi


 Il Rav Luciano Caro in visita all'Einaudi
24 Febbraio 2023
 I savi dei protocolli di Sion
Diverse classi del triennio dell’Istituto hanno infatti dedicato il mese di gennaio ad analizzare I savi dei protocolli di Sion, una delle falsificazioni più oscure del ‘900, il libro, edito nel 1937 (nella sua edizione più diffusa) responsabile dell’ennesima identificazione dell’ebreo come il Male assoluto. Gli ebrei avrebbero complottato in segreto per ordine un piano volto alla conquista del mondo controllando la finanza, i mass media, la cultura e, così facendo, le masse. E di fronte alla minaccia di un nemico che mi vuole uccidere, cosa mi resta se non essere io ad uccidere prima lui? ecco cosa ha aperto le porte ad un’accettazione colpevole ed ignobile della promulgazione delle leggi razziali nel 1938.
I ragazzi hanno analizzato il documento per riconoscere in esso quale sia il meccanismo che crea l’idea del complotto e che porta ad identificare un presunto colpevole. Purtroppo molte sono state le edizioni dell’opera e così nelle classi sono state scelte alcune copertine con contenuto antisemita: l’ebreo ragno che tesse la sua tela, l’ebreo che stritola il mondo.. All’analisi e riproduzione di tali copertine, gli studenti hanno poi accostato una contro-copertina che illustrasse invece l’inestimabile contributo dell’identità ebraica allo sviluppo umano.
Sono affissi alle pareti anche dei cuori: un cuore italiano, uno ebreo, uno palestinese ed uno tedesco: l’invito è quello a riconoscerne le differenze, salvo poi accorgersi che non ce ne sono, nulla ci differenzia.

I lavori realizzati saranno in esposizione per il mese di febbraio nell’atrio dell’Istituto Einaudi e Venerdì 24 febbraio, alle ore 11:15, rav Luciano caro, rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara, onorerà i ragazzi coinvolti visitando l’esposizione ed ascoltando quanto, tramite questo approfondimento, hanno messo a fuoco. Seguirà una sua testimonianza di bambino toccato in prima persona dall’enormità della Shoah, con la perdita dei familiari nell’immane tragedia.

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