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l bonus merito docenti è un contributo economico volto a valorizzare il merito del personale docenti. Il Miur, a tal proposito, ha costituito un fondo apposito rinnovabile con cadenza annuale.
Istituito con la Legge 107 del 2015, comma 126 dell’art. 1, questo bonus mira a incentivare la valorizzazione del merito di quei docenti che più si sono distinti sul lavoro nel corso dell’anno scolastico.
I criteri assegnazione bonus merito sono stati stabiliti da un Comitato di valutazione composto dal Dirigente Scolastico, 3 docenti (di cui 2 scelti dal collegio e uno dal consiglio d’istituto), 1 genitore e uno studente (scelti dal consiglio d’istituto) e un esterno. Ma è sempre il Dirigente Scolastico a decidere a quali insegnanti assegnare il bonus premiale.
Nel dettaglio, i criteri di valutazione dovranno fare riferimento a tre macro aree individuate dal MIUR, quali:
A - Area della didattica (competenze nel proprio lavoro);
B - Area dell'organizzazione (miglioramenti apportati alla scuola);
C - Area della formazione professionale (utilizzo di una didattica efficace ai fini dei miglioramenti degli alunni).
Vedi allegati sopra
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WHISTLEBLOWER
Cos’è il whistleblowing?
È una misura per la prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione, di cui all’articolo 54-bis del decreto legislativo 165/2001, menzionata nel Piano Nazionale Anticorruzione e ripresa dal Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) per l’Emilia Romagna (punto 5.2).
Si applica anche al mondo scolastico?
Sì. Con la Delibera n. 416/2016, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha individuato nel Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale il Responsabile della prevenzione della corruzione per le istituzioni scolastiche, cui vanno inviate le segnalazioni di fatti che configurano ipotesi di corruzione, limitatamente alle scuole.
Come funziona?
Come chiarito dall’art. Art. 54-bis del D.Lgs. 165/2001: “condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro” i docenti, personale ATA, Dirigenti scolastici o altri dipendenti pubblici possono inviare segnalazione, usando il modulo allegato, scrivendo:
- Alla casella di posta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Al Responsabile della prevenzione della corruzione, tramite il servizio postale.
In questo caso (in cui la segnalazione avvenga tramite servizio postale) per poter usufruire della garanzia della riservatezza è necessario che la segnalazione venga inserita in doppia busta chiusa e che rechi all’esterno la dicitura “riservata/personale”.
In ogni caso è garantita, da parte dell’Amministrazione ricevente, la riservatezza dell’identità del segnalante, fatti salvi i casi in cui non è opponibile per legge.
Cosa rientra nel whistleblower?
Le segnalazioni riguardano condotte illecite riferibili a:
- Tutti i delitti contro la pubblica amministrazione di cui al Titolo II, Capo I, del Codice penale;
- Le situazioni, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati, nonché i fatti in cui venga in evidenza un mal funzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite, ivi compreso l’inquinamento dell’azione amministrativa ad externo e ciò a prescindere dalla rilevanza penale.
A titolo meramente esemplificativo: casi di sprechi, nepotismo, demansionamenti, ripetuto mancato rispetto dei tempi procedimentali, assunzioni non trasparenti, irregolarità contabili, false dichiarazioni, violazione nelle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro.
Il dipendente whistleblower è tutelato da “misure discriminatorie, dirette o indirette, aventi effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia” e tenuto esente da conseguenze disciplinari. L’art. 54-bis del D.Lgs. 165/2001 fissa un limite alla predetta tutela nei “casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione o per lo stesso titolo ai sensi dell’art. 2043 del codice civile”
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RIORDINO ISTITUTI PROFESSIONALI sul sito USR_ER – AGGIORNAMENTI.
Nuovi percorsi di Istruzione professionale ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61.
Valutazione intermedia degli apprendimenti nel biennio.
Indicazioni per gli scrutini dall'anno scolastico 2018/2019
LINK: Decreto Legislativo 61 del 13 aprile 2017 Revisione dei percorsi dell'Istruzione Professionale
Alla luce delle novità introdotte dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61 e delle richieste di chiarimento avanzate da parte delle istituzioni scolastiche, nelle more della pubblicazione del decreto recante le Linee guida per favorire e sostenere l'adozione del nuovo assetto didattico e organizzativo del biennio e del triennio dei nuovi percorsi di istruzione professionale previsto dall'articolo 4, comma 4, del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si forniscono le seguenti indicazioni operative per la conduzione dello scrutinio relativo alla prima annualità del biennio unitario dei nuovi percorsi che si sta avviando a conclusione.
Scuole territoriali dell’innovazione
Si utilizza la pagina dedicata al Riordino degli Istituti Professionali per divulgare l'Avviso 454 del 3 aprile 20196 della DGOSV riguardante l'individuazione di 11 scuole polo nazionali per ogni specifico indirizzo di studi Istituti Professionali (vedi aggiornamento del menù 'MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO').
Di seguito lo short-link per accedere direttamente alla pagina:
Avvisando che è stato caricato, insieme ai materiali del Seminario del 13/02 u.s. all'Opificio Golinelli, il video dell'intervento del Prof. Salatin, si coglie l'occasione per presentare la pagina dedicata al Riordino degli Istituti Professionali al seguente link :
I nuovi Istituti Professionali:
un percorso di innovazione verso il futuro.
Link al DECRETO 24 MAGGIO 2018 N.92
Regolamento recante la disciplina dei profili di uscita degli indirizzi di studio dei percorsi di istruzione professionale
L’applicazione del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61, consente di apportare significative innovazioni al settore dell’Istruzione Professionale.
Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di Istruzione Professionale definite nel decreto “scuole territoriali dell'innovazione, aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica", ispirano il proprio modello didattico al principio della personalizzazione educativa, all'aggregazione delle discipline negli assi culturali, a metodologie di apprendimento di tipo induttivo, con percorsi organizzati per unità di apprendimento.
Si pubblicano sopra: il testo integrale del D.Lgs, lo schema di regolamento e chiarimenti sulle iscrizioni alle istituzioni scolastiche e di seguito ulteriori link di approfondimento.
- Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di Istruzione Professionale
- Comunicato stampa della Ministra Valeria Fedeli del 21 Dicembre 2017
GLI 11 PROFILI DELL'ISTRUZIONE PROFESSIONALE
2 A - Agricoltura e sviluppo rurale rev 20 12
2 B - Pesca commerciale e produzioni ittiche rev 30 11
2 C - Industria e artigianato rev 30-11-2017
2 D - Profilo Manutenzione_Assistenza_tecnica rev 30-11-2017
2 E - Gestione delle acque e risanamento ambientale rev 30 11
2 F - Profilo_Servizi Commerciali 30 11
2 G - Profilo Enogastronomia e ospitalità– alberghiera rev 30 11
2 H - Profilo servizi culturali e dello spettacolo rev 30 11
2 I- Profilo sanità– e assist sociale rev 30.11
2 L - Profilo_ Arti ausiliarie delle professioni sanitarie Odontotecnico rev 30 11
2 M - Profilo_Arti ausiliarie delle professioni sanitarie Ottico rev 30.11